venerdì 30 ottobre 2009

MEMENTO 9

Se ti dovesse mai capitare di cadere nelle sabbia mobili
tu sdraiati!

UN TRANQUILLO WE DI PAURA

Mi sembra di avventurarmi in questo week end così come ci si avventura in una palude.
Allerta!
Come se ad ogni passo potessi ritrovarmi impantanata nelle sabbie mobili,che si sa,
caderci dentro è un attimo ma uscirne è un gran casino.
Fondamentale è "non agitarsi" che tanto è peggio.


Come se questo non bastasse, le paludi sono infestate da strani insetti.
E' per questo motivo che Sabato mattina, e per tutto il tempo che sarà necessario,
vestirò i panni della piccola sterminatrice di farfalline del cibo!
Le infide e fameliche bestiacce sono ovunque!
Han fatto man bassa delle mie scorte di farina, legumi e pasta.
Nel giro di due giorni hanno preso possesso della cucina,
depongono le uova in ogni dove,
le larve passeggiano sfacciate.


TREMATE!!!!


PS1: qualcuno conosce la ricetta per preparare del buon napalm?


PS2: siccome le guardo e mi passa ogni appetito
non è che qualcuno, di buon cuore, stasera mi invita a cena?

giovedì 29 ottobre 2009

...E CAMMINA CAMMINA....

Storia di due orme un'ascia e una girandola.


Le due orme, piccole, piedi di bimba pucciati nel viola, dicono: «...e cammina cammina»
la girandola dice : «ho voglia di leggerezza»
l'ascia dice : «fendo, ma non sono maneggevole»
stanno -ma perchè? chi ce le ha messe?- ai piedi di una scala


deve essere una scala magica, i gradini cambiano colore
oooooooooooh
è alta, alta, altissima fino al cielo,
si perde tra le nuvole e il blu del cielo.


Le due orme di bimba han voglia di andare, di andare e di giocare, così senza pensarci
«facciamo a chi arriva primo?
chi arriva ultimo paga da bere!
.....pronti
.....partenza
VIAAAAA»


Le due orme partirono di corsa, allegramente, lasciando su ogni gradino delle gocce di viola;
la girandola prese a rotolare rimbalzando di gradino in gradino sospinta dal vento;
solo l'ascia non aveva fretta.
Si conficcava in un gradino, e poi, dandosi lo slancio col manico (come se fosse un colpo di reni)
spiccava un salto, roteava nell'aria fino a conficcarsi di nuovo tre gradini più su:
nessuna leggerezza, solo metodo, costanza e fredda determinazione.


Quanti saranno stati...due...tre balzi?
zac zac girandola andata


altri due...tre balzi?
zac zac orme finite


SONO ARRIVATA PRIMAAAAA
o ancora non sono arrivata?
e adesso, a chi pago da bere?








 




 


 

mercoledì 28 ottobre 2009

LA RABBIA ESAURITA

Quando ti verrebbe da spaccare tutto, da urlare come un'ossessa, da menare come un fabbro
E poi...ti passa!
O ti passa o te la fai passare.


L'espressione della rabbia non è urbana, va educata, imbrigliata, ripulita.


E di chi questa rabbia la solletica fino a farla esplodere, che cosa ne facciamo?
E' innocente o colpevole? Lo assolviamo?


Io direi che lo accendiamo!
Due gocce di benzina e un accendino non si negano a nessuno.


 


 


 

lunedì 26 ottobre 2009

MEMENTO 8bis

La felicità è una buona abitudine.

mercoledì 21 ottobre 2009

TOT METRI DI CATENA

Dicevano di me “E’ una bambina meravigliosa, dove la metti sta!”


Mica la capivo troppo sta’ cosa però…


i grandi erano loro, no? E non sono forse loro quelli che sanno le cose?


 


Adesso che quella grande sono io tocca a me far finta di aver capito.


 


Sono cresciuta legata a una catena, una catena magica mi sa,


perché man mano che io crescevo cresceva anche lei:


Io diventavo più alta, più forte e le sue maglie diventavano più resistenti;


Io diventavo “più grande e più matura” e lei si allungava, in modo da poter andare sempre un po’ più in là, sempre un po’ più lontano…


Il più lontano possibile!


 


Un bel giorno, non ricordo di preciso quale, qualcuno mi ha detto “ avrai una sorellina, sei contenta?


Una sorellina per giocare, pensa che bello!”


E un bel giorno, e questo me lo ricordo, cavoli se me lo ricordo, i miei mi hanno presa di peso


-neanche fossi una bambolina, un mucchietto di chiodini rimasti sul pavimento da spalettare via-


e piantata a casa di zia per andare a prendere la sorellina!


Il fatto che nel mio dialetto quando nasce un bambino si dice che ”la mamma se lo è comprato” sicuramente complica un po’ le cose…


 


Chiariamoci subito: quella non era una sorellina, quella non era neanche una bambina, quella era un mostro!


Più che urlare e strepitare a qualsiasi ora del giorno e della notte non faceva.


E poi, come si può giocare con qualcuno che non si può neanche toccare perché è piccola,


che ha sempre ragione perché è indifesa, perché non sa parlare, perché non sa camminare?


…comprarne una con meno difetti no?


 


Ma io non ero una bambina meravigliosa?


Evidentemente non ero più “abbastanza meravigliosa”…


 


Non avevo scelta:


spostarmi un po’ più in là a cercar qualcuno che mi trovasse ancora un po’ meravigliosa


ma soprattutto diventare sempre più brava, più buona , più educata in modo che la mamma potesse riconoscermi e venirmi a prendere per riportarmi a casa.


Una volta innescato il meccanismo è perverso, non si arresta.


E fu così che nel giro di pochi anni, 18 più meno, mi ritrovai quasi sul confine di stato.


E’ passato del tempo prima che cadessi rovinosamente pestando il muso…


Ma in cosa diavolo ero mai inciampata? Toh, una catena, ma di chi è?


 


Ancora una volta non avevo scelta:


 o restare attaccata alla catena o risalirla tutta fino... fino a dove? Fino a chi?


 


Maglia per maglia, come un alpinista, ho iniziato la mia risalita.


Prima con mano tremolante ed insicura, poi acquistando fiducia nella mia forza e nelle mie mani.


E a un certo punto mi sono addirittura concessa il lusso di sbagliare e di non continuare da sola, di farmi aiutare da altre mani:


mani amiche, mani sconosciute, mani innamorate…nei loro palmi mi rifletto e riesco a leggere il mio presente e sognare il mio futuro.


 


E più passa il tempo più mi avvicino al perno che regge la catena,


più mi avvicino al centro del mio cuore e più divento davvero io,


davvero meravigliosa!

martedì 20 ottobre 2009

BASTA POCO

cche cce vò
per far prendere ad una giornata la giusta piega,
perché quel ghigno che mi si é stampato in faccia dopo il brutto sogno di stanotte decida, in fine,
di atteggiarsi a sorriso pieno.

Non siamo tutte della Monna Lisa,
il sorriso enigmatico non sempre conferisce fascino,
mi dico guardandomi allo specchio.

A volte è timore,
a volte è insicurezza,
a volte è prudenza,
a volte semplicemente timidezza.

A volte è come se la linea del sorriso seguisse le tracce lasciate dalla lacrime appena versate.
Le lacrime conoscono la potenza di un torrente in piena,
smuovono dolori che ormai pensavi sedimentati,
scavano solchi sul volto e sul cuore.

un "buongiorno" inatteso,
un "amore" lasciato rotolare a mezza voce
scaldano  il cuore e asciugano le lacrime.

Secondo me é dal cuore che sgorgano le lacrime!






 

lunedì 19 ottobre 2009

MEMENTO 8

La spada è come la rondine:
se la stringi la soffochi
se la molli vola

...ecco, io sono come la spada che è come la rondine.

venerdì 16 ottobre 2009

PERCEZIONE

che non è sensazione.


Sensazione è "oggettiva" e comparabile.
Se é caldo é caldo, se é freddo é freddo, se é liscio é liscio...rassicurante!


Percezione è soggettiva, percezione é tutto ciò che sei e che sei stato fino a quel momento.
Percezione parla di te.


La tua mano é piccola, bella
viene voglia di tenerla stretta
ma sarà perché è così piccola che non viene da chiedere, piuttosto viene voglia di dare.

giovedì 15 ottobre 2009

STORIE A VELA

Seduta a cavalcioni del paramare guardavo le vele e gli scampoli di cielo ritagliati tra l'albero e le sartie.
Sentivo tutto: il rumore del mare, lo sbattere delle vele, le voci dei miei compagni, i comandi del capitano.
Anche il mio corpo era allerta, pronto a svolgere il suo compito in armonia col vento, col mare e con il resto della ciurma.

Un compito semplice stare alle volanti,
segui la randa ed eviti di darle fastidio e quando lei se ne va tu cazzi.

La barca come la vita, come questa storia.

Tracciare la rotta
sentire il vento
bordeggiare...

per andare per mare
serve un punto d'arrivo, una meta condivisa
serve saper accettare che se cambia il vento il viaggio cambia, ma non si interrompe
serve competenza
serve fiducia

questo pensavo, con tutti i sensi allerta
mentre con la coda dell'occhio  vedevo ondeggiare pericolosamente il bozzello

cazzo, allora

prima che m'arrivi in testa.


 

mercoledì 14 ottobre 2009

ESSERE O NON ESSERE

Non é questo il dilemma.

Essere per chi...

La prima risposta, quella che suona meglio, quella che fa tanto "persona risolta":
Essere per se stessi!

 

lunedì 12 ottobre 2009

PESTO ALLA TRAPANESE

Ingredienti (state attenti perché non é facile trovare tutto...io sono una bimba fortunata)

mare, vento (se c'é anche il sole non guasta)
una barca a vela Rossa come il fuoco pronta sulla linea di partenza
un equipaggio valoroso
e uno skipper monumentale. 

basilico (mi raccomando che sia quello bello, con le foglioline piccole piccole, di quel bel verde tenero tenero.
Perché ancora non vi ho detto che in realtà siamo in liguria, se sbagliate il basilico per il pesto vi tolgono anche il saluto)
olio buono buono (nemmeno a dirlo)
pomodori ben maturi
mandorle dolci
ricotta e pecorino

e poi festa festa festa
abbracci
risate

ho dimenticato qualcosa?
e no che non l'ho dimenticato...
quell'abbraccio, quel sorriso, quel bacio
l'ingrediente segreto...

venerdì 2 ottobre 2009

TEORIA DELL'ELASTICITA'

Tira
Molla
Lassa nà

perché se no

Tira tira
prima o poi
si spezza!

giovedì 1 ottobre 2009

IL RISOTTO COL MELOGRANO E' CORROSIVO!

E' acido, aspro,
si accanisce contro le papille gustative,
maltratta il povero esofago-che poverino l'han messo lì nel mezzo- 
e sferra il violento attacco finale al malcapitato stomaco.


Ma non é questo che mi brucia dentro.


E' la scottatura che la rabbia lascia sulla carne dilaniata dall'esplosione.

Avrei potuto fare tante cose,
ho fatto solo quello che non avrei dovuto:esplodere!


Ma io non sono la mia rabbia.