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mercoledì 1 aprile 2015

PENELOPE ALLA GUERRA

FARE è uno stato attivo. E' un'affermazione positiva. Ho il pieno controllo e procedo verso uno scopo o una speranza o un desiderio. Non c'è paura. nei termini di una relazione, va tutto bene, tutto è tranquillo. Sono una buona madre. Sono generosa e premurosa -sono colei che dà, colei che provvede. E' il "Ti amo", qualunque cosa accada.

DISFARE è sfasciare. Il tormento che le cose non siano a posto e l'angoscia di non sapere che fare. Nel tentativo di trovare una risposta, può aversi una distruzione totale, oppure una terribile violenza, digradante in depressione. Si resta immobili di fronte al montare della paura E' la vista del fondo del pozzo. Nei termini di una relazione con gli altri, ci è rifiuto totale e distruzione. E' il ritorno del rimosso. Getto via le cose, le rompo, i rapporti sono spezzati, Sono la cattiva madre. E' la sparizione dell'oggetto amato. La colpa spinge ad una profonda disperazione e passività. Ci si ritira nella propria tana per elaborare una strategia, riprendersi, riorganizzarsi.

RIFARE significa che è stata trovata una soluzione al problema. Può non essere la risposta definitiva, ma c'è un tentativo di andare avanti. Ci vedi più chiaro. Sei di nuovo attivo. Hai ritrovato fiducia. Nei rapporti con gli altri, riparazione e riconciliazione sono state raggiunte, Le cose sono tornate alla loro normalità. C'è di nuovo speranza e amore

[Louise Bourgeois]



Perché il plasmare, il trovar forma, per me è un viaggio etico e non estetico.


lunedì 4 aprile 2011

CONTRO IL LOGORIO DELLA VITA MODERNA

ho voglia di spegnere il cervello
e far andare le mani

ps: non mi piace il Cinar,
lunga vita all'Amaro Lucano!|

mercoledì 24 febbraio 2010

ESCI DA QUESTO CORPO

C'è qualcosa dentro di me che chiede di essere riconosciuta, accolta e portata alla luce.
C'è una parte di me che reclama il suo posto in questo mondo.

Ho tagliato il mio blocco d'argilla
era fredda ma stranamente plastica

Ho chiuso gli occhi ed ho provato a sentire

C'è una forma già annidata nel blocco
si tratta solo di farla venir fuori


Ho provato e riprovato
mi sono persa e ritrovata
ho cambiato strada ed ho ricominciato
poi ho deciso di fermarmi.

Era lì, incompleta.
l'ho girata e rigirata
ho pensato di reimpastarla per la terza volta.

Poi mi sono distratta.
Tra un pensiero una parola ed un sorso di vino
l'ho vista, la forma:
un bambino rannicchiato che abbraccia il fianco della madre, la testa abbandonata sul suo petto;
un bambino che è dentro e che vuole uscire

Abbiamo ancora tante cose da dirci io e te...

 

giovedì 12 novembre 2009

L'ORACOLO

100_0867


Per consultare un oracolo bisogna formulare correttamente la domanda.
Per formulare correttamente la domanda bisogna mettere in chiaro i propri desideri.
Per mettere in chiaro i propri desideri bisogna addentrarsi fino in fondo al proprio cuore
e una volta lì tenere gli occhi ben aperti.


 


100_0868E se qualche vocina ti sussurra, suadente, all'orecchio
"qui è troppo buio...
non si vede niente...
ritorna in superficie...
lì c'è luce, il sole è alto..."
tu non la ascoltare.


Apri gli occhi!


100_0870Quando poi sarai stanca,
prima di consegnarti sfinita e distrutta al sonno
consulta il tuo oracolo,
chiedi di inviarti un sogno.
La verità si svela a chi la cerca
e a chi ha il coraggio di stare con gli occhi chiusi
per poter guardare oltre il velo dell'illusione.


100_0872Nei sogni l'illusione non esiste.


Chiudi gli occhi!

martedì 15 settembre 2009

RAKU

Raku


La mia prima cottura Raku.
Raku é rito, Raku é mistero.


Terra-l'argilla ed i metalli degli smalti
Fuoco-la cottura, lenta, fino a 950°
Aria-in ossidazione e riduzione gli smalti rivelano il loro colore
Acqua- per raffreddare
Tutti gli elementi sono necessari per la creazione di un'opera che é unica e irripetibile.


Il Raku richiede, pazienza, fiducia, apertura.


Si sceglie il colore ma lo smalto crudo ha colori del tuttl balzani...ci devi credere che quello sarà verde.
E che verde sarà?
Dipende!
Dipende dall'argilla, dipende dall'interazione con altri smalti, dipende dalla temperatura, dipende dall'esposizione all'ossigeno.

Tu non puoi che scegliere il tuo colore e crederci, accettando il mistero e la meraviglia di ciò che sarà.


Mi piacerebbe saper vivere così...
Scegliendo il colore con cui tingere il mio spirito, il mio corpo, il mio umore
E accettare
accettare che cambi, accettare che si mischi coi colori degli altri, accettare che acquisti bagliori metallici!