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mercoledì 13 settembre 2023

RITORNAI!

 Tardi, molto tardi. Ritornai il 6 settembre dopo 8h di viaggio.

All'andata scappai da Milano come si scappa nella notte da una trappola infuocata: di corsa e tutta sudata.

Al ritorno aspettai le rondini per partire ma più che altro aspettai che giù dai miei cominciasse a fare il freddone porco che ti fa dire "ok, mo basta".

In mezzo ci fu un mese e mezzo di poche cose, tutte familiari, conosciute e, perciò, rassicuranti ed io mi sono fatta trascinare da questo flusso non sempre abbondante ma costante.

L'amica di sempre, le passeggiate in villa, le chiacchiere ed i silenzi, due orette di lavoro il pomeriggio, il caffè al bar da zia Rosanna, l'aperitivo all'altro bar che sta dall'altro lato della villa e poi qualche volta pure al bar di fronte perché un gin tonic ciascuno non fa male a nessuno, il mercato il venerdì, la ricotta buona al supermercato il mercoledì, Michele il fruttaiuolo il martedì (io frutta non ne mangio ma Michele è una pietra miliare, insostituibile per la serena sopravvivenza di mia madre), Maurizio il muzzarellaro il mercoledì (senza Maurizio mia madre è perduta e pure noi che restiamo senza cena), il pisciaiuolo manco a dirlo il venerdì, mia nipote per fortuna tutti i giorni tutti i giorni, la piscina, quel navigare a vista per scansare le classiche beghe famigliari.

E' un tempo lento e dilatato quello che scorre in valle, talmente lento che per certi aspetti sembra proprio non passare. E quando lo guardi da lontano hai quasi l'illusione di poterlo ampliare, tirare come una copertina confortevole dove più ti serve. Già che sono lì, già che ho tempo, farò...

E dire che avevo degli obiettivi quando sono partita, delle cose da fare ed altre su cui riflettere seriamente.

A me non piace mancare gli obiettivi, è per questo che li ho dimenticati.

martedì 4 luglio 2023

LA CASA DEGLI SPECCHI

 o di tutte le giostre su cui sali per gioco e finisci in frantumi.

[Museo storico della giostra]

C'è stato un tempo in cui chi era buono era buono e chi era cattivo era cattivo.

Famiglia di mamma- buoni!
Famiglia di papà-cattivi.

Mio fratello-buono!
Mia sorella-cattiva.

In bibilioteca-buoni!
In sala giochi-cattivi.

Tossici-cattivi! 
E tutti gli altri-buoni. E senza mai sognarsi di dire neanche grazie per questa bella lavata di faccia e di coscienza.

Poi a un certo punto, non saprei dire quando, è successo che quella che credevo  famiglia e casa si è rivelata una giostra e, come le giostre fanno, ha cominciato a girare. Sembrava finanche divertente.
C'erano pur sempre dei punti fermi, dei baluardi di bontà, su cui fissare lo sguardo per non perdere l'orientamento.

E poi basta. I baluardi sono caduti, alcuni se li è portati via il tempo altri la malattia.
Le pareti della giostra si sono rivelati specchi ed hanno cominciato a muoversi sempre più in fretta, senza darti mai il tempo di capire se quel volto distorto dalla rabbia e dal dolore fosse il tuo o quello di tua sorella, di tua madre, di tuo padre o dei tuoi figli.

Ad ogni attacco un'esplosione di schegge. Altro dolore. Senza riuscire a capire se fa più male a te o alla persona che volevi ferire. E allora, nel dubbio, attaccare più forte e più da vicino.

E non c'è niente, niente! che mi ferisca di più della cattiveria dei buoni,
di quelli che non trovano più il tempo, la voglia, la forza o la necessità di rimbiancare il sepolcro,
di quelli che tessono la tela e a un certo punto, ti invitano pure e davanti a una pizza, parlando del più e del meno ma senza lasciarsi scappare l'occasione, tirano su sprezzanti il mento e sparano

"Comunque, nonostante tutto, noi ci siamo tutte realizzate, abbiamo una vita felice...
e jedda, invece, stai cu'e cani!"

Perché la nostra essenza si riveli servono in fondo poche cose, un paio: la stanchezza ed il dolore.


domenica 4 giugno 2023

MAI PERDERE LA FEDE

  Ho passato il mese di maggio a mordermi le dita per evitare la lista delle lamentazioni perché se è vero che sul proprio blog ognuno scrive quello che vuole manco è giusto fregarsene proprio: il mood di quello che si manda in circolo è importante. Non fosse altro perché "la rete siamo noi" e quello che ci metti, alla fine, ci trovi...un po' come nel gattò di patate.

 Dopo un maggio, dicevo, di discreta fatica, durante il quale ho rivolto spesso lo sguardo (e mica solo quello) al cielo, invocando spesso la madonna  (in qualità di regina del mese, mica per altro) giugno mi è cominciato con un raggio di sole di quelli che ti fanno ben sperare per il futuro.

 Ero completamente ignara del fatto che in tanti paesi della Verde Brianza (considerate che io chiamo Verde Brianza tutto quello che si estende da Monza in su) il 2 giugno, in occasione della festa della repubblica, viene organizzata una piccola cerimonia durante la quale il sindaco consegna ai neodiciottenni la costituzione ed il certificato elettorale.

 Il sindaco -giovanissimo, carinissimo, affettuosissimo, disponibilissimo-  ci ha chiesto di organizzare un piccolo reading teatrale incentrato sulla celebrazione del primo referendum, del suffragio universale, della costituzione etc etc

 Abbiamo scritto e portato in scena un testo fighissimo! A misura di giovani di cuore e di cervello di ogni età. 

  E poi si sono presentate ai giovani le associazioni attive sul territorio per invitarli a partecipare, ad esercitare la loro cittadinanza attiva (e io che a 18 anni ero ancora terrona di montagna mi stupisco ogni volta di quante cazzo di associazioni attive sul territorio sia in grado di esprimere la verde brianza, anche in un paesino di quante? 2000? 3000 anime? E ci hanno tenuto a dire che non erano lì a chiedere braccia per lavorare ma idee e voglia di fare, erano lì per offrire la possibilità di realizzare le loro idee. Li ho amati! (anche perché alcuni erano veramente agés)

 E mentre ero lì, in brodo di giuggiole, che quasi non mi capacitavo di tanta meraviglia, eccolo che arriva lui, l'alpino di 'stacippadipiuma  ed il suo intervento veterocelodurista. Come prima cosa ci ha tenuto a dire che non ci sono più i giovani di una volta, che se non ci sono più è perché non c'è più la leva obbligatoria che ,attenzione, non è stata abolita ma sospesa *care le mie testoline ricciolute e spensierate perse dietro alla f... a no, quella va bene* e se non ci sono più valori è perché nessuno fa più il giuramento e loro si che sanno che cos'è la vita.
Se esiste un dio, credete a me, l'alpino è ancora lì sulla tazza del cesso che si sta cagando anche il grappino del suo giuramento.

* è una mia libera interpretazione della lettura dei suoi pensieri *

  Il Buffet eccezionale, ça va sans dire, e offerto con grazia e generosità un po' mi ha riconciliato col mondo ma non troppo e allora sono andata un po' in giro a scarpinar tra i boschi.
Vi sarete accorti che al secondo giro non ho nominato la madonna. L'ho lasciata in pace perché le devo delle scuse per quanto l'ho invocata prima, per quanto ho riso poi e per quanto sto per fare or ora.

Ma allo stesso tempo la ringrazio perché lì, tra i boschi, ho dimenticato ogni amarezza ed ho riso, anzi ho pianto, no ho pianto per il riso come non mi accadeva da mesi. 




sabato 27 marzo 2021

NEL MEZZO DELLA TUA SCHIENA

 una goccia di acqua salata scivolava lenta

l’ultima goccia di quel bagno salato cominciato in un tuffo di schiena per non affrontare il freddo di quel mare sulla pancia

il fresco dell’acqua sulla faccia accaldata

la luce del sole che si fa sempre più tagliente man mano che riemergi dall’acqua

quell’acqua che sola ha saputo fermare i pensieri e fare il vuoto per un secondo

per un secondo di silenzio e beatitudine

un secondo che ha spalancato l’eternità

che ti ha dato per sempre un momento a cui tornare

goccia nel mare

domenica 14 febbraio 2021

MEMENTO 64

 NON ESISTONO PIU' LE NEVICATE DI UNA VOLTA

Quelle che "a scuola gira il morbillo/la rosolia/la varicella/la pertosse/la quinta la sesta e pure la settimapiu'chediminuita malattia. Ma tanto crai *, si ddiu voli, nevica e disinfetta tutto"


*domani, per i diversamente nordici

**e visto che oggi è già domani, dopodomani si dice piscrai

***e visto che chi ha tempo non aspetti tempo dopo-dopodomani si dice piscrilli

venerdì 8 gennaio 2021

FINO ALLE NUVOLE ROSA

  

 
(questa foto è stata scattata prima del DPCM) * 

Natale quest'anno si è presentato come comanda Iddio, con tutti i sentimenti.

No, non ci ha risparmiato molto. E anche la distanza introdotta a proteggere i più fragili, l'ha riempita del senso di colpa di non esserci stati.

Possibile colmarla in videochiamata? Non credo. Eppure ci si prova, si fa quel che si può con quel che si ha.

Un'ora e mezza di videochiamata con mia nipote, un'ora e mezza!

Un'ora e mezza con la camera puntata sul soffito, contro il naso di sbieco,  sul bracciolo del divano, in giro correndo per casa che "The Blair Witch Project" scansati.

Un'ora e mezza a disquisire di massimi sistemi.

Ma tu glielo hai dato il cioccolato a Gesù? E no, non darglielo domani perché i Re Magi non vogliono, loro non glielo hanno portato e stanno sempre lì a controllare.

E no che non si può togliere l'albero perché senza le sue luci, coi desideri, come fai? Il desiderio più grande? La visita dei nonni...e la mia. Una bacchetta magica potrebbe aiutare ma niente è come la Luna, vedi? Brilla appena nel cielo e poi cresce, diventa grande ma non scoppia, diventa piccola piccola fino a quando, un giorno, non si fa vedere più. Ma torna sempre, per i desideri chemsempre parlano di magia, di meraviglia, di domani, speranza e stare insieme.

E parliamo, parliamo, ci facciamo compagnia e ci manchiamo, così, fino alle nuvole rosa

*(E no, questa foto non è stata scattata da me né da mia nipote. Alll'autore che dovesse riconscerla e  non approvarne l'utilizzo: basta esprimere il desiderio-direttamente a me però, non alla Luna- e verrà prontamente rimossa)


 



domenica 18 ottobre 2020

IO AMO QUEST'UOMO #4

                                                                [Pane o libertà]
 
L'ho fatto, sono tornata, sono tornata a teatro.

Che mancassi da Marzo l'ho realizzato solo quando mi sono seduta sulla mia bella poltroncina rossa, ho guardato giù, ho guardato intorno, ho guardato la scena spalancata; finanche i contatori, quelli in fondo sulla destra, erano lì a favore di pubblico. 

Una delle ultime volte che ero stata al Piccolo avevo visto SlavaSnow. La meraviglia. Era Natale, c'erano bambini grandi e piccoli in ogni dove, musica, coriandoli e neve ed enormi palle colorate che rimbalzavano dalla platea alla galleria e ritorno, sospinte da mani protese...non igienizzate!

Questa volta invece la meraviglia è entrata da una porticina laterale, così piccola che prima manco l'avevo vista, lì in fondo sulla sinistra.  Mi sono alzata in piedi (solo perché me lo ha chiesto lui) ed ho avuto un momento di vertigine ma non l'ho capito subito perché tra capo e collo, prepotente, mi ha incastrata il disagio.

Quanto amore, quanta bellezza, quanta bravura e quanto quanto mestiere per uno spettacolo delicatissimo, quasi funambolico. Un passo più in qua o più in là e cadi di sotto, e lo sai, ma scegli. Ogni passo, ogni parola, ogni gesto, ogni nota.

Ed è stata ancora vertigine. Ma questa l'ho capita!

Grazie. 


mercoledì 9 settembre 2020

SHALL WE DANCE?

 

[Massimo Murru, ovvero la bellezza scesa in terra]

Dance training can't be separated from life training.

Everything that comes into our lives is training.

The qualities we admire in great dancers are the same qualities we admire in human beings: honesty, courage, generosity, wisdom, depth, compassion and humanity.

[Alonzo King]


Immagina, puoi, di:

sostituire danza con una qualsivoglia forma d'arte o disciplina sportiva, perché no;

sceglier con cura, senza fretta, ognuno per sé, la performance più rappresentativa;

raccogliere i materiali ed inviarli a Giovanni Maddaloni con la preghiera di recapitarli personalmente  a Massimo Gramellini.



lunedì 15 giugno 2020

CONFITEOR #5

L'ho fatto. E' successo. Di nuovo. Finalmente.
Dopo tre mesi di durissimo isolamento,
dopo tre mesi di faticosi equilibrismi tra trovare e mantenere la giusta distanza, non isolarsi, non perdersi nell'iperuranio, non flirtare col gorgo buio dei miei pensieri neri , dopo tre mesi, dicevo, 
ho abbracciato qualcuno!

No, pardon, qualchedue; perché due sono, sei mesi in due di meraviglia occultata al mondo dal lock down. E forse  forse, pensi,  non tutto il lockdown vien per nuocere!
Ed erano talmente belli loro che lì per lì non ci ho neanche fatto caso.
Ci ho pensato di  notte, a casa, mentre richiudevo il mio libro e lo posavo affianco al cuscino, come ultimo gesto prima del sonno.
Il mio primo abbraccio!
La meraviglia!

#Incasodiinsonniaallungareilbraccio
(ah, accendere la luce!)

sabato 29 dicembre 2018

È PASSATO NATALE

Ci ho messo un po', un bel po', ma alla fine ce l'ho fatta.
Rubo il post a digitoergosum e rispondo punto punto.
IIstruzioni per l'uso: se avete addosso i vestiti delle feste maneggiate con cura questo post perché il nostro Natale è unto e questo post è intriso di Natalità.

giochi
Tombola poco o niente.
Piattino e sett'e mmezzo moooolto meglio, fa più biscazzieri e i biscazzieri, si sa, sono unti.


fumetti
Fumetti al mare, a Natale libri.
I libri letti a Natale li riconosco dalle impronte di zeppole sulle pagine.
(Oooops SPOILER, ho detto zeppola!)

film
Natale in casa Cupiello.
Sempre.Ogni anno. Da sempre e per sempre.

televisione
Si usa solo per guardare tutte le altre commedie di Eduardo.
Ad oltranza. Senza tregua.

canzone
Dopo baffone e socio che scendevano giù dalla montagna per la novena di Natale niente e nessuno è riuscito a prendere il loro posto.
O zampognari veri, ma veri, pelli e tutto, o niente!


cibo
Ehhhh
Sedetevi. Comodi.

Tradizione vuole che a tavola, per il cenone di natale, ci siano 13 cose.
Mio nonno, che di Natali passati non troppo bene ne ha avuti un po', metteva nella lista pure il sale e l'olio che stavano sulla tavola.
Quando sia successo non si sa, fatto sta che ad un certo punto sul nostro umile desco sono comparse 13 portate.
È tradizione, oh!
Quest'anno mia madre, stufa del solito primo a base di pesce, ha osato con i tortellini in brodo.
E mica se li è fatti portare da Bologna, già che mia sorella scende... no, li ha fatti a mano.
Così mi è toccato friggere quei 4kg di peperoni e quei 40 pezzi di baccalà.
Perché non è Natale senza peperoni e baccalà.
E nemmeno senza zeppole, però quelle se le frigge zia!

luoghi
il mio paesello, la mattina di natale.
Mia mamma in cucina a preparare il pranzo di Natale (si, poi pranziamo pure); noi in pigiama tra il terzo e il quinto piano per recuperare tutti i regali di Babbo Natale che da noi consegna a casa del committente.
E le liti, e le minacce "babbo natale è ancora in zona, se vi sente torna indietro e si ripiglia tutto"

libri
per me i libri sono tutto. mi impongo di leggerne almeno uno a settimana, ma poi non sempre ce la faccio.
Anche perché ultimamente sto scegliendo di quei polpettoni...
Ad esempio, non mi ero mai rifiutata di leggere un libro a Natale, ma "le benevole" l'ho lasciato a milano, ricomincio quando torno.
Le benevole libro del non natale.
Libri di natale l'ho scoperto da grande ma va bene lo stesso, non è mai troppo tardi,
"il vangelo secondo Bif"

videogame
Zero.Negata. Inidonea.

life
Non sono una che rimane incantata dalla magia del Natale. Mi piace l'idea che, per un giorno all'anno, siamo di nuovo tutti a casa (non nego che qualche volta me la sono scappottata allegramente ed altre meno allegramente: ci sono momenti in cui c'è bisogno o voglia di fare altro o di essere altrove e sticazzi se è Natale)
Mi piace la routine del cenone, questa è la verità: cucinare, montare i tavoli, contare le sedie...e i conti non tornano mai!

foto di un natale passato
No, le foto no. È il mio regalo di Natale per voi.

Chi vuole, se vuole, come vuole, può raccontare il suo Natale passato ma anche no.

Oh!

martedì 10 aprile 2018

lunedì 6 febbraio 2017

TAMARREIDE NUMMERO "B!"

Perché ogni promessa è un debito.
Avevo promesso che avrei scritto una puntata per ogni concerto, per accompagnare il Maestro nella sua conquista dell'Italia.
Peccato che le date fossero un po' ravvicinate,
"peccato" che io in quel periodo stessi lavorando  (sempre a sprazzi, ma più si che no, diciamo così)
peccato che non c'è niente come fissar scadenze per minare il campo dove fioriscono i miei buoni propositi.
Ciò detto saldo il debito con un pagamento a quasi 60gg il che fa di me una splendida pagatrice. (Ditelo ad Equitalia, mi raccomando. Dovessi mai aver problemi un giorno, non si sa mai!)
E lo saldo accompagnando il Maestro nella sua conquista dell'EUROPA!

Ebbene si: LONDRA è caduta e ne ho le prove

Allora, ho perso il segno, dov'ero rimasta? ah, ci sono!Tortora/Praia a Mare anni '80/'90

Ho visto i miei vicini avvicinarsi da lontano, li ho accolti al grido di "Papà papà guarda: la processione". Niente madonne da far salpare al tramonto, tra inni di giubilo, su barche multicolori ricolme di fiori; solo una lunga colonna di auto che apriva la strada all'ammiraglia, quella che portava sul tetto il pezzo più sacro: a poltrona r'a nonna!

Terrore negli occhi di mio padre, panico e paura negli occhi di mia madre e mia zia, tentativo scomposto di fuga dei miei prozii (perché, a conti fatti, manco noi scherzavamo in quanto a vacanze in compagnia).
Io li ho amati, subito! E sono stata ricambiata! A loro devo molto, sono loro che mi hanno insegnato che un altro modo (e dico modo) è possibile, anche se, con un po' di moderazione è meglio.

Veniamo al sodo, il tema del giorno è: IL CIBO
Il tamarro non mangia, il tamarro si abboffa con grande soddisfazione, a qualsiasi ora del giorno e della nottte.
Non che noi fossimo a dieta, è che per i miei il contegno è valore.
Ai giovani tamarri, in spiaggia, gliel'accattavano la "fella di cocco"
A NOI NO!"ma chissà con che acqua la sciacquano"
Ai giovani tamarri, la domenica pomeriggio,in spiaggia, a merendina (dopo tutta la merce che si erano sfrattati a pranzo), la nonna gliele accattava le "graffe"
A NOI NO!" ma chissà con che olio scadente, uso e riuso, sono state fritte"

Durante le cene con gli amici del mare A NOI BAMBINI (mmmmm e non vi dico quanto odiavo 'sta cosa dei bambini!) prima ci davano le pizze fritte, poi gli spaghetti con le vongole e solo dopo, infami, uscivano l'impepata di cozze "tanto i bambini hanno già mangiato!"
Ribadisco: infami!
Se non fosse che a me le cozze mi sono sempre piaciute assai...
nel mio piatto ne arrivavano 3 ( e dico tre) "perché ai bambini le cozze fanno male!!!!"
contrattando potevo arrivare fino a 5.
Si, le cozze a casa mia vanno dispari...come le rose.

Se non fosse che, una sera, mi bastò girare l'angolo della casa per affacciarmi sul dehors dove servivano la cena i miei amati e scoprire, con mia grande meraviglia, che loro le cozze " e ccacciavanu cu 'a conca*"

Ho stampata nella mente l'immagine, ni-ti-da, di me in punta di piedi, con gli occhi sgranati, la mascella pendula, e le manine attaccate alla rezza**
Alla mia vista, i vicini, devono essersi molto preoccupati tant'è che il signore tamarro mi ha guardata, è venuto verso di me, e subito mi ha chiesto
"ma hai mangiato???"
"si", ho detto io "ma mamma le cozze così non me le dà"
"e come te le dà?????" ha detto lui
"mamma me ne dà 3" ho risposto io
"3????????"  credo di averlo sconvolto. Non credo che fino a quel momento avesse mai valutato nemmeno lontanamente la possibilità di contare le cozze.
"ma vieni a mangiare con noi" ché non si dica che il signore tamarro peccasse in generosità
"no,grazie, non posso" ho detto io
"ti vengo a prendere io?" ha detto lui
"no, grazie, mamma non vuole" ho detto io
"ti mando a mia figlia?" ha detto lui, incalzate
"no, grazie, mamma non mi manda" ho detto io
"ti mando a piglia' r'a  nonna?" ha detto lui, sempre più incalzante
"no, è che poi mamma quando torno si arrabbia di più" ho detto io

"E allor' aspiett"
E fu così che il signore mi proscette*** le cozze da sotto la rezza**
Prontamente sradicata per l'occasione, ça va sans dire.

Sempre grata!
Perché da quel giorno so che che un altro modo (e ridico modo) è possibile, anche se, con un po' di moderazione, forse, è meglio.


*dicesi conca il catino -di svariate misure ma comunque più è grande e più fa conca- blu con i doppi manici
**dicesi rezza la rete metallica o in pplastica utilizzata generalmente per delimitare una proprietà
***dal verbo proscere, porgere (e dai che è facile, si capisce su!)

giovedì 24 novembre 2016

TAMARREIDE NUMMERO "A!"

Tony Tammaro alla conquista dell'Italia - 24/11- Bologna

Prologo
Così come la realtà, nelle sue molteplici forme, altro non é che un'emanazione dell'Essere
così i Tamarri sono una manifestazione transnazionale, transculturale, transgenerazionale della stessa realtà ultima: la Tamarriz(z)ia!

Orsù amici, diversamente nordici e/o diversamente sudici, non cedete all'illusione della frammentazione: essa è trappola che vi induce a credere di non poter capire. 
Arrendetevi, abbandonatevi al flusso e allora si che comprenderete e conoscerete. 

Il primo passo verso la conoscenza
Come Saulo folgorato sulla via di Damasco ebbi i primi contatti con la realtà Tamarra lungo la Salerno- Reggio Calabria, più precisamente tra Tortora Lido e Scalea
In verità in verità vi dico che a Scalea Scalea non ho mai trascorso l'intera vacanza, a limite ci portavano alle giostre! Noi ci fermavamo a Tortora/Praia a Mare dove la densità di popolazione era inferiore e quindi i contatti più mediati, quasi come riverberati attraverso un velo che solo a tratti, inaspettatamente, si squarciava.
Generalmente a squarciarlo era un allucco potente, un grido, più raramente una musica ma comunque potente pure quella.

A quei tempi sul lungo mare di Tortora -così come un tempo i pescatori sulle sponde del lago di Tiberiade- c'era un venditore di cocomeri che arrivava ogni mattina con un trerrote scuscinato.
Egli era talmente sfasulato da non avere nemmeno una radio (quelli col camion ce l'avevano!) così che "da dentro all'altroparlande" cantava e allucava, alluccava e cantava lui stesso.
E' stato il primo Tamarro che mi ha voluto bene.
Sono sempre stata incline al nuovo ed all'avventura, in qualsiasi forma si presentasse cosicché, quando il venditore di cocomeri mi ha detto " te ne vuoi venire con me a vendere i cocomeri con il trerrote?" , lui mica si aspettava che io rispondessi "si!" e provassi a salire sul mezzo.
Mi ha preso per mano, mi ha portata da mia madre e con una discreta cazzima le ha detto
"signò però vui vv'avita sta cchiu accuort a sta bambina. Chella senne fuje, s'a portane, a perdite!"


mercoledì 16 novembre 2016

DAI CHE C'E' IL SOLE





Dai che c'è il sole,
dai che l'aria è fresca,
c'è un bel venticello.

La giornata ideale per tornare qua, aprire le finestre, aerare i locali prima di tornare a soggiornarci.

Prima che tutto vada a scatafascio.
Prima di ritornare quando l'ispirazione, gli astri, la cabala, i fondi del caffé  indicano propizio il momento e scoprire che si è ridotto tutto in polvere.


giovedì 4 luglio 2013

OLTRE

Oltre la paura di essere nuda davanti al boia.
Oltre la vergogna di essermi masticata e poi sputata.

Nuda. Tanto non mi guardi.
Nuda. Tanto non mi vuoi.
Nuda. Avanzo inesorabile tra le fauci del boia.

Un centimetro, ancora uno.
Sono arrivata fin qui e non è successo niente.
Un centimetro ancora, uno.

Brividi. E' freddo, non è paura.
E così mi sento:
ti sfido e fremo, mi sfido e non capisco.

Nuda. Tanto non mi guardi.
Nuda. Tanto non mi vuoi.
Cieca. Tanto non mi vedi.

E nemmeno io ti vedo.
Guardo solo la mia mano.
E sono tuta nella punta di quelle dita.

Qui. Ora o mai più.
Qui. Davanti a tutti e davanti a nessuno.
Nuda. Apro gli occhi e sento forte di essermi salvata.

lunedì 2 luglio 2012

SONO TONNATA

sarà per questo che mi viene da piangere come un vitello!

Fino all'altro ieri mi tiravo la copertina sulle spalle prima di addormentarmi con un sorriso e un sospiro,
a colazione sguardo perso ad accarezzare la cima delle colline,
se con la coda dell'occhio intravedevo la rupe distoglievo subito lo sguardo...troppo urbana!

il risveglio dei sensi, tutti!
vista
udito
olfatto
gusto
tatto

un tuffo in piscina
ed uno al cuore

la fusione e l'identità,
il dettaglio e lo sfondo,
l'attrazione e la resistenza.




sabato 16 giugno 2012

SIC EST!

Lei ha dieci anni in meno di me, lui dieci anni in meno di lei che, sommati, fanno venti in meno di me.
Ma non sono i numeri quelli che mi fanno impressione,anzi.
I numeri li ho trovati sempre molto rassicuranti.
Io sono quella che quando non sapeva che pesci prendere prendeva il Buzzetti e si sparava una funzione integrale.Così. Per la tranquillità che dà affrontare un problema che, per quanto complicato possa essere, ammette una ed una sola soluzione.

E' che è piccolo, dannatamente piccolo.Sembra un hobbit.
Porta a spasso i suoi boccoli biondi con la goffagine di quei cuccioli che ti tagliano la strada, ti saltano addosso facendoti perdere l'equilibrio e tu li guardi e pensi
"che cucciolo, però va' che zamponi, diventerà bello grande!"
Già. Diventerà.
E intanto lui sta lì, tra una mamma sola e non troppo in bolla che lo chiama "il suo maritino" e che quando non c'è va a dormire nel suo letto ed una fidanzata che se lo porta a spasso come se fosse il suo compagno di giochi. Che se fosse solo una questione di giochi..Evvivadio!

Chi ci ha visti deve aver pensato che ero un'assistente sociale che li portava in una qualche casa di accoglienza.
La casa che li accoglie, mi spiace, ma non può essere la mia.
Li ho accolti una volta, di passaggio, non mi sento di accoglierli ancora.

Non giudico, ma prendo posizione.



venerdì 27 aprile 2012

DICESI NOIA

La noia è uno stato di disinteresse o mancanza di energia, come reazione a stimoli che si recepiscono come ripetitivi o soporiferi. Cresce con la mancanza di cose interessanti da vedere, sentire, ecc., o da fare quando non si desidera star senza far niente. È il contrario, dunque, del divertimento.


E se una non riuscisse ad annoiarsi?
non vuole mica dire stare in uno stato di perenne divertimento...anzi...a trovarne di cose divertenti o anche solo veramente interessanti.


Voglio mettere il mio cervellino di brava bambina attenta, curiosa, preparata, brava, intelligente, interessata
sottovuoto spinto!!!
...come si fa? 

giovedì 21 luglio 2011

LA DONNA E I MOBILI

Nel cassetto dei miei sogni so che c'è,
l'ho aperto piano piano,
quel tanto quanto basta,
una fessura a misura dei miei occhi grandi.

Ci ho ritrovato proprio quello che ci avevo messo.

L'armadio invece è spalancato,
gli scheletri bene in vista.
Ne abbraccio uno,
lo vesto con gli abiti più belli e coi gioielli più preziosi
e lo porto a ballare.

venerdì 10 giugno 2011

PAROLE ED OPERE


Cercando alla cieca,
indecisa se fuggire carponi o andare incontro a testa alta,
se far di tutto per capire o far finta che sia niente,
sono inciampata in una pagina di "disambiguazione" (azz...però!)

ABUSO: dal latino "abusus" derivato da ab uti -usare male-
termine che indica un uso sbagliato.

ABUSO SESSUALE: L'uso improrpio di un'altra persona o di animali per scopi sessuali,
generalmente senza il loro consenso o sotto pressione fisica o psicologia.

A vole fare le cose per bene, come è uso, delle persone non si potrebbe abusare per definizione.

Detto questo, sono più confusa di prima