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sabato 27 marzo 2021

NEL MEZZO DELLA TUA SCHIENA

 una goccia di acqua salata scivolava lenta

l’ultima goccia di quel bagno salato cominciato in un tuffo di schiena per non affrontare il freddo di quel mare sulla pancia

il fresco dell’acqua sulla faccia accaldata

la luce del sole che si fa sempre più tagliente man mano che riemergi dall’acqua

quell’acqua che sola ha saputo fermare i pensieri e fare il vuoto per un secondo

per un secondo di silenzio e beatitudine

un secondo che ha spalancato l’eternità

che ti ha dato per sempre un momento a cui tornare

goccia nel mare

sabato 29 dicembre 2018

È PASSATO NATALE

Ci ho messo un po', un bel po', ma alla fine ce l'ho fatta.
Rubo il post a digitoergosum e rispondo punto punto.
IIstruzioni per l'uso: se avete addosso i vestiti delle feste maneggiate con cura questo post perché il nostro Natale è unto e questo post è intriso di Natalità.

giochi
Tombola poco o niente.
Piattino e sett'e mmezzo moooolto meglio, fa più biscazzieri e i biscazzieri, si sa, sono unti.


fumetti
Fumetti al mare, a Natale libri.
I libri letti a Natale li riconosco dalle impronte di zeppole sulle pagine.
(Oooops SPOILER, ho detto zeppola!)

film
Natale in casa Cupiello.
Sempre.Ogni anno. Da sempre e per sempre.

televisione
Si usa solo per guardare tutte le altre commedie di Eduardo.
Ad oltranza. Senza tregua.

canzone
Dopo baffone e socio che scendevano giù dalla montagna per la novena di Natale niente e nessuno è riuscito a prendere il loro posto.
O zampognari veri, ma veri, pelli e tutto, o niente!


cibo
Ehhhh
Sedetevi. Comodi.

Tradizione vuole che a tavola, per il cenone di natale, ci siano 13 cose.
Mio nonno, che di Natali passati non troppo bene ne ha avuti un po', metteva nella lista pure il sale e l'olio che stavano sulla tavola.
Quando sia successo non si sa, fatto sta che ad un certo punto sul nostro umile desco sono comparse 13 portate.
È tradizione, oh!
Quest'anno mia madre, stufa del solito primo a base di pesce, ha osato con i tortellini in brodo.
E mica se li è fatti portare da Bologna, già che mia sorella scende... no, li ha fatti a mano.
Così mi è toccato friggere quei 4kg di peperoni e quei 40 pezzi di baccalà.
Perché non è Natale senza peperoni e baccalà.
E nemmeno senza zeppole, però quelle se le frigge zia!

luoghi
il mio paesello, la mattina di natale.
Mia mamma in cucina a preparare il pranzo di Natale (si, poi pranziamo pure); noi in pigiama tra il terzo e il quinto piano per recuperare tutti i regali di Babbo Natale che da noi consegna a casa del committente.
E le liti, e le minacce "babbo natale è ancora in zona, se vi sente torna indietro e si ripiglia tutto"

libri
per me i libri sono tutto. mi impongo di leggerne almeno uno a settimana, ma poi non sempre ce la faccio.
Anche perché ultimamente sto scegliendo di quei polpettoni...
Ad esempio, non mi ero mai rifiutata di leggere un libro a Natale, ma "le benevole" l'ho lasciato a milano, ricomincio quando torno.
Le benevole libro del non natale.
Libri di natale l'ho scoperto da grande ma va bene lo stesso, non è mai troppo tardi,
"il vangelo secondo Bif"

videogame
Zero.Negata. Inidonea.

life
Non sono una che rimane incantata dalla magia del Natale. Mi piace l'idea che, per un giorno all'anno, siamo di nuovo tutti a casa (non nego che qualche volta me la sono scappottata allegramente ed altre meno allegramente: ci sono momenti in cui c'è bisogno o voglia di fare altro o di essere altrove e sticazzi se è Natale)
Mi piace la routine del cenone, questa è la verità: cucinare, montare i tavoli, contare le sedie...e i conti non tornano mai!

foto di un natale passato
No, le foto no. È il mio regalo di Natale per voi.

Chi vuole, se vuole, come vuole, può raccontare il suo Natale passato ma anche no.

Oh!

mercoledì 6 giugno 2018

DA GRANDE FARO'...

Il ministro dell'economia!

C'era una volta una piccola Cincia, o una Cincia piccola, che passava i suoi giorni, o gran parte dei suoi giorni, a casa di zia, o meglio sarebbe dire prozia.

Coccolata, viziata, accudita, strapazzata, spupazzata, passata di abbraccio in abbraccio per tutte le case del vicinato, ogni pomeriggio chiedeva il gelato.

La Cincia chiedeva e la zia rispondeva.
La risposta era sempre si ma ogni volta si doveva passare dal "Non si chiede. Non si chiedono i soldi. Io sono povera i soldi non ce li ho"

Un bel giorno zia e nonna sedute vicino al fuoco, la Cincia in giro per la stanza, cinquemila lire lasciate sul tavolo.
Un solo principio, un solo criterio: la congruenza!
La Cincia prende le cinquemila lire dal tavolo e serenamente le butta nel fuoco.

La zia ha chiesto " perché?" e la Cincia ha risposto:
"Ma voi siete povere, soldi non ne potete avere"


lunedì 6 marzo 2017

TAMARREIDE NUMMERO "C!"

Barcellona 4/3/2017
Con buona pace di Equitalia anche questa promessa la sto rispettando, e con essa il debito annesso.
Un minimo di ritardo, ma poco poco poco, uno-due giorni, inezie.

Ecco.

Rilassiamoci e viviamo sereni, viviamo e lasciamo vivere.
Il Maestro ha conquistato Barcellona. Fiesta!!!
Tapas, cerveza, sangria 
(shhh non  mi piace la sangria voi fate come se avessi accettato, fate gli indifferenti, sorridete e continuate a ballare, OLE'!)
Approfitterei di questo momento di ebrezza e di ubriachezza per confessarvi una cosa della mia infanzia che pochi sanno.
Per farmi coraggio, nel tentativo di trovare divagando a dovere, il tempo ed i modi adatti a cotanta confessione, parto col dirvi che il mio più grande desiderio sarebbe rincontrare quei tamarri.
Vorrei chiedere loro che cosa ne pensassero di quello sparuto (e denutrito) manipolo di vicini villeggianti, così vicini così lontani, ma soprattutto così inadatti a godere dei piaceri della villeggiatura.
Sia ben chiaro: nessuno ci ha mai detto di non giocare coi tamarri ed escludo che qualcuno dei tamarri avesse detto ai loro ragazzi di non giocare con noi.
C'erano proprio degli impedimenti oggettivi:

  • Impedimenti fisici- io pesavo più o meno come una coscia di uno di loro, a parità di età!
  • Impedimenti visivi- loro potevano correre in lungo e in largo sulla spiaggia, noi potevamo spingerci sin dove i genitori ci potevano vedere;
  • Impedimenti sonori- loro potevano alluccare a piacimento anche perché così le mamme li sentivano e potevano farsi sentire in ogni momento da ogni dove, noi dovevamo parlare sottovoce per non disturbare i vicini (che erano loro! vai a capire...);
  • Impedimenti motorii- loro potevano correre in lungo e in largo sulla spiaggia giocando a pallone a qualsiasi ora, noi solo la mattina molto presto (capirai che voglia!) o la sera molto tardi
    "perché giocando a pallone si disturbano i vicini e si solleva troppa polvere"
     dicevano i nostri genitori cercandoci in un polverone tamarro che nemmeno il ghibli nel sahara.
Ma la vera differenza, la pietra dello scandalo, saltava forte agli occhi al momento del bagno.
Oh, eravamo al mare.

Loro potevano fare una quantità di bagni infinita rispetto ai nostri tre lanciando, tra l'altro, ombre lunghe -come sono le ombre del dubbio e dei tramonti- sulla fondatezza della famosa teoria "dopo mangiato aspetta tre ore o muori" che risultava difficilmente sostenibile (almeno da un punto di vista scientifico, perché quando vuole avere ragione mia madre è in grado di sostenere ogni cosa!) alla luce di quanto mangiavano loro e quanto dovevamo aspettare noi.

E così, mentre noi aspettavamo, loro si lanciavano in acqua in formazione compatta, sollevando a suon di sonore panzate onde di tsunami che levati si nun ti vuo' affucà!
Noi entravamo in acqua in modo composto, bagnandoci prima i polsi, la pancia ed il collo
sempre, tranne quando...salivamo sul canotto.
Canotto arancione supersantos, mio padre ai remi tipo schiavo, io, mia sorella e mio cugino potevamo salire a bordo
MAAAAA
ad una condizione: 
INDOSSARE IL GIUBBOTTO DI SALVATAGGIO.
Il giubbotto. Di salvataggio. Sop'o canott.
E ho detto tutto.



giovedì 24 novembre 2016

TAMARREIDE NUMMERO "A!"

Tony Tammaro alla conquista dell'Italia - 24/11- Bologna

Prologo
Così come la realtà, nelle sue molteplici forme, altro non é che un'emanazione dell'Essere
così i Tamarri sono una manifestazione transnazionale, transculturale, transgenerazionale della stessa realtà ultima: la Tamarriz(z)ia!

Orsù amici, diversamente nordici e/o diversamente sudici, non cedete all'illusione della frammentazione: essa è trappola che vi induce a credere di non poter capire. 
Arrendetevi, abbandonatevi al flusso e allora si che comprenderete e conoscerete. 

Il primo passo verso la conoscenza
Come Saulo folgorato sulla via di Damasco ebbi i primi contatti con la realtà Tamarra lungo la Salerno- Reggio Calabria, più precisamente tra Tortora Lido e Scalea
In verità in verità vi dico che a Scalea Scalea non ho mai trascorso l'intera vacanza, a limite ci portavano alle giostre! Noi ci fermavamo a Tortora/Praia a Mare dove la densità di popolazione era inferiore e quindi i contatti più mediati, quasi come riverberati attraverso un velo che solo a tratti, inaspettatamente, si squarciava.
Generalmente a squarciarlo era un allucco potente, un grido, più raramente una musica ma comunque potente pure quella.

A quei tempi sul lungo mare di Tortora -così come un tempo i pescatori sulle sponde del lago di Tiberiade- c'era un venditore di cocomeri che arrivava ogni mattina con un trerrote scuscinato.
Egli era talmente sfasulato da non avere nemmeno una radio (quelli col camion ce l'avevano!) così che "da dentro all'altroparlande" cantava e allucava, alluccava e cantava lui stesso.
E' stato il primo Tamarro che mi ha voluto bene.
Sono sempre stata incline al nuovo ed all'avventura, in qualsiasi forma si presentasse cosicché, quando il venditore di cocomeri mi ha detto " te ne vuoi venire con me a vendere i cocomeri con il trerrote?" , lui mica si aspettava che io rispondessi "si!" e provassi a salire sul mezzo.
Mi ha preso per mano, mi ha portata da mia madre e con una discreta cazzima le ha detto
"signò però vui vv'avita sta cchiu accuort a sta bambina. Chella senne fuje, s'a portane, a perdite!"


martedì 10 luglio 2012

LUI




che tra il prosciutto e la crema di whisky sceglieva la crema di whisky!
che non sapeva saltare e allora mettevo lui sull'armadio e la pappa per terra...e mo, fammi vedere!
che silenzioso come un ninja fregava la sogliola (messa a scongelare sul davanzale, ma dico io...) per la pappa del nipotino della vicina!
che ha squartato un mio ex fidanzato saltando dall'ultima mensola ed appendendosi a quattro zampe alla sua schiena. mi è sembrato di intuire che non approvasse la nostra unione (e detto tra noi aveva ragione!)
che se i piccioni si attaccavano alla persiana mi chiamava per mandarli via (sempre stato dinamico il culone e soprattutto dotato di grande istinto predatorio "allora, li cacci sti rompimaroni?!?")
che per poco non mi fa morire di infarto. Credevo fosse sangue quello sparso in giro per il pavimento, poi ho seguito le tracce e portavano dritte dritte al pentolino del ragù...vuoto!
che non mi potevo alzare da tavola senza presidiare il piatto. un attimo di distrazione e ci si ficcava dentro muso e zampe a fare scarpetta grrrrrrrrrr
che se gli davo da mangiare qualcosa che non gradiva con grande stizza si girava di spalle e, culo alla ciotola, faceva finta di sotterrarla. come dire "sta merda te la mangi tu!"

che ha più nomi di dio:
torakiki!
michu-pichu, perché a tratti non è proprio sveglio sveglio, è un po' un picio!
ciccia-nitza, perché è sempre stato un gran trippone!
adesso pesa si e no 3kg, se non fosse per il pelo folto sarebbe un niente.
non mangia più.niente.fa sempre le scenate alla mario merola perché vuole mangiare ma poi, davanti alla ciotola, lecca qualcosina e se ne va sconfitto.
non lecca nemmeno più il mio piatto.
cazzo, c'era la ricotta...un tempo avrebbe sacrificato volentieri un mio dito pur di sbafarsela in due leccate!

ha tutto e niente pora stella, ha sedici anni, è tutto.
e non c'è cura per il tempo che passa, nemmeno per i mici rossi grassi e ciula.
sono io quella che non se ne fa una ragione.

mo, tipo, che con quaranta gradi mi dorme sui piedi...
in un altro momento gli avrei dato una bella pedata.
e lui sarebbe tornato all'attacco.
ed io gli avrei dato un'altra pedata.
e saremmo andati avanti così fino allo sfinimento.

e invece grondo in silenzio e resto immobile
perché tanto lo so che tra un po' si alza e si va a mettere dietro la poltrona.

ecco. si è sdraiato sul letto. meglio.

(mai scritto tanto in vita mia, ma sedici anni sono sedici anni. pardon!)


mercoledì 20 giugno 2012

E' QUI LA FESTA?!?!

"Scusami cara ma non so se riesco ad esserci domani alla tua festa. E' che la mia giornata comincia alle 4.00 (si lo so, dovrei andare a dormire anziché star qua a scrivere cazzate. Ma cercate di capirmi, se vado a letto con tutti sti pensieri SE mi addormento faccio incubi tutta notte), almeno 6h di treno tra anda e rianda ed una riunione al ministero che non si sa quanto dura né a che ora inizia di preciso"
"Ma tu non ti preoccupare, a qualsiasi ora arrivi io ti aspetto"
"Guarda gioia, se arrivo ad un orario umano ci sono...se poi proprio proprio arrivo sfasciata ad un orario immondo..."
"Ma noooo, guarda tanto è una cosa tranquilla, non ci sono alcoolici"
"Ah"
"Solo cose naturali, solo dolci bio"
"Ah si"
"Solo centrifugati, infusi freddi"
"Ah si beh"
"Guarda, la cosa più tossica che c'è è il chinotto perché abbiamo pensato, magari, sai, i ragazzi..."
"              "

Vedo birra, birra ghiacciata a garganella;
cascate di Mojito ghiacciato,
cubetti di ghiaccio come grandine,
foglie di menta sulla pelle,
zucchero, zucchero di canna tra i capelli
ahhhhhhhhhhh

lunedì 14 maggio 2012

STAGIONI

La primavera mi dà sonno()lenza...
io la prendo
...abb(i)occo.

giovedì 12 gennaio 2012

MEMENTO 41

Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sui loro errori
[Se mi lasci ti cancello]


Memento...appunto!

mercoledì 14 settembre 2011

приятного аппетита

Fidatevi se vi dico che lo storione affummicato va tagliato a fettine sottili,
la salsina va fatta emulsionando olio, succo di limone, sale, zucchero e vodka,
il tutto va decorato e profumato con erba cipollina;
Sul lato sinistro del piatto ci vanno i crostini di pane nero;
Sul lato destro l'insalata di patate condita con olio, aglio, sale, zucchero, aceto bianco e senape forte.

Ordine e disciplina, questo è quello che oggi ci vuole.

La zarina Cinciampai la grande
(che oggi non ama essere contraddetta...fidatevi!)


venerdì 5 agosto 2011

MA...

La vecchina del secondo piano,
siccome sono proprio bella bella bella,
mi ha regalato un bacio!
anzi, due:
uno vero ed uno di cioccolato.

"Se vuoi essere felice non aspettare"

martedì 26 luglio 2011

LUGLIO COL BENE CHE MI VOGLIO

Che Luglio inizi dopo il 10 e faccia la cortesia di finire entro e non oltre il 24!

E' da due anni che dura sto supplizio
ed io, sinceramente, sarei stanca.

Voglio cambiare Luglio!

mercoledì 25 maggio 2011

E ANCORA NON MI TROVO


Sono appena riuscita a districarmi tra
tosse febbre piumoni rame tisane caldo goccine sciroppo di lumache freddo mielato  di licheni
ed è bastato un attimo,
un invito a lungo trattenuto in sospeso e poi un "si"
lasciato cadere forse con troppa non chalance,
ed è  bastato un +1 per ritrovarmi in giostra.

Che vuoi che sia un +1...
Aggiungi un posto a tavola!
e dove mangiano in n mangiano anche in n+1.

Ma non tutti i +1 sono uguali,
ognuno è un +1 a sé!

Mi sono distratta un attimo e tanto è bastato al dubbio, bastardo, per strisciare
e poi sdraiarsi comodo "scusa, hai intenzione di trattenerti a lungo?"
E se quel +1 non fosse così neutrale-indifferente-anonimo?
E se quel +1 fosse proprio il +1 che dico io?

Non so cosa rispondere
Non so cosa aspettarmi
E' chiaro: non so cosa voglio.

Forse, ma forse, ma forse
ho solo voglia di piantare un bel casino!

Forse, ma forse, ma forse
mi sa che mi passa la fame!

martedì 22 febbraio 2011

C'ERA UNA VOLTA


e forse c'è ancora,
o magari non c'è più...
(ma nessuno, almeno per il momento, potrà raccontarcelo)

lungo il vialone che da Tripoli porta all'aeroporto

la storia illustrata della rivoluzione!
(o almeno, io così l'ho interpretata)

41 cartelloni enormi, grandi come palazzi.
I primi purtroppo li ho persi, ero sempre bella ma ancora addormentata
non nel bosco ma su un grande viale della tripolitania,
non su un cavallo bianco ma su un pulmino
guidato non da un  principe ma da Fathé
che non era neanche azzurro
forse perchè era molto abbronzato.

Mi sono svegliata di colpo anche se nessun principe
mi aveva baciata
 -a prescindere dal colore ...voglio dire, io razzista non sono!-

Su un  cartellone c'erano Michael Jackson
no, scusate, era il rais (d'altra parte l'ho detto subito....erano le 5.30 di mattina e stavo ancora dormendo)
ed un nano pelato, tirato, truccato, parruccato.
Non una semplice stretta di mano.
Le mani intrecciate all'altezza del cuore,
le braccia  strette, vicine, avvinghiate, a sostenere questa maschia e fiera stretta

...Fathè non guidava male, ma io sono stata lì lì per sboccare.




 

mercoledì 26 maggio 2010

SPECCHIO SPECCHIO DELLE MIE BRAME

chi è al più bella del reame?
Sei tu o mia regina dal bosco alla collina
dal bosco alla città sei regina di beltà!

Povero specchio,
che vitaccia,
non è nè bello nè facile riflettere le ansie e le paure di chi ti sta di fronte!

ah come lo capisco...

lunedì 29 marzo 2010

E' LUNEDI'


e già questo potrebbe bastare...
Ieri, nel bel mezzo di un cielo azzurro, troneggiava un disco giallo...ma giallo
che illuminava e scaldava

che fine ha fatto?

sul come mi sento oggi....
diciamo che un velo non basta,
stendiamo una bella trapunta.





 

mercoledì 24 marzo 2010

VIETATO ATTRAVERSARE I BINARI


rotaie in tensione.

Una regola, semplice
una spiegazione, sintetica
che di più non serve.

Vietato attraversare i binari!
E rimaniamo lì.
Ognuno al proprio posto, rigorosamente al di qua della linea gialla,
in sicurezza,
al riparo da ogni ragionevole rischio,
come è sempre stato,
ad aspettare un treno che ci porti altrove.



 

lunedì 1 marzo 2010

LA PIU' O LA MENO?

Negare
Omettere
Rinnegare

é Tradire.

Provo a dare un ordine,
provo a differenziare i pesi,
ma in fondo a che serve?

E' la somma che fa il totale
e cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia:
il risultato fa male.

giovedì 25 febbraio 2010

MEMENTO 20

Tu sei già grande.

VOLERE VOLARE

Ho preso un Praga...al volo
e invece avrei voluto prendere un volo per Praga.
Ma il biglietto non lo vendono all'edicola, giù, in metropolitana.

Dicevo
Sono scesa di corsa a prendere un panino...al volo.
Effettivamente la ragazza Eritrea che sta al banco dei panini
di solito gentilissima e sorridentissima
stavolta per poco non me lo lancia direttamente sui denti.

Busta sotto il braccio, passo frettoloso, testa bassa
imbocco il corridoio del metro che mi porta all'uscita più comoda.
La stessa, sempre quella, da ormai n anni.

Nella banalità di un niente,
di una semplice transizione da-a
tanto consueta da non meritare il benchè minimo sforzo di attenzione
mi sono sentita persa.

Mi sono sforzata di non piangere per le scale del metro
perchè, se non c'era nessuno?