Visualizzazione post con etichetta teatro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta teatro. Mostra tutti i post

venerdì 31 marzo 2023

CIA' CIA' CIA'

 perché quando mi pulsa la vena rompimaroni mi pulsa in milanese stretto

S'eri drè a dì cusè???

Ah CIA per celebrare l'età che avanza lanciamoci in un'invettiva contro i giovani di oggi.

Perché io gli voglio bene, giuro, ma quando trovi quelli che proprio non si trovano il culo con le mani  manco tutto il bene mi basta per volergli bene!

E pure questo senso di colpa che mi rode, pure questo gli metto in conto.

Pagherete non caro, pagherete un cazzo
perché si, perché cosa volete pagare cosa!

E quando la mia bile è lì lì per traboccare, pronta al travaso, ecco che arriva lei, la giovane bella, cara, angelicamene bionda che si dona con gioia ci dice "ci sono da domani!" e salva noi dalla disperazione, lo spettacolo dal disastro e tutt'o rriest'appriessu!

Perché invece quando cucino e quando gioisco  sono terrona!


sabato 27 marzo 2021

NEL MEZZO DELLA TUA SCHIENA

 una goccia di acqua salata scivolava lenta

l’ultima goccia di quel bagno salato cominciato in un tuffo di schiena per non affrontare il freddo di quel mare sulla pancia

il fresco dell’acqua sulla faccia accaldata

la luce del sole che si fa sempre più tagliente man mano che riemergi dall’acqua

quell’acqua che sola ha saputo fermare i pensieri e fare il vuoto per un secondo

per un secondo di silenzio e beatitudine

un secondo che ha spalancato l’eternità

che ti ha dato per sempre un momento a cui tornare

goccia nel mare

domenica 18 ottobre 2020

IO AMO QUEST'UOMO #4

                                                                [Pane o libertà]
 
L'ho fatto, sono tornata, sono tornata a teatro.

Che mancassi da Marzo l'ho realizzato solo quando mi sono seduta sulla mia bella poltroncina rossa, ho guardato giù, ho guardato intorno, ho guardato la scena spalancata; finanche i contatori, quelli in fondo sulla destra, erano lì a favore di pubblico. 

Una delle ultime volte che ero stata al Piccolo avevo visto SlavaSnow. La meraviglia. Era Natale, c'erano bambini grandi e piccoli in ogni dove, musica, coriandoli e neve ed enormi palle colorate che rimbalzavano dalla platea alla galleria e ritorno, sospinte da mani protese...non igienizzate!

Questa volta invece la meraviglia è entrata da una porticina laterale, così piccola che prima manco l'avevo vista, lì in fondo sulla sinistra.  Mi sono alzata in piedi (solo perché me lo ha chiesto lui) ed ho avuto un momento di vertigine ma non l'ho capito subito perché tra capo e collo, prepotente, mi ha incastrata il disagio.

Quanto amore, quanta bellezza, quanta bravura e quanto quanto mestiere per uno spettacolo delicatissimo, quasi funambolico. Un passo più in qua o più in là e cadi di sotto, e lo sai, ma scegli. Ogni passo, ogni parola, ogni gesto, ogni nota.

Ed è stata ancora vertigine. Ma questa l'ho capita!

Grazie. 


lunedì 20 marzo 2017

BESTIE DI SCENA

[Bestie di scena di Emma Dante]


Così, nudo e crudo.
Nudo come è il corpo, crudo come è lo sguardo.
Il mio sguardo posato impietosamente su me stessa quando mi sono accorta di quanto avessi chiamato a raccolta tutto ciò che so, tutto ciò che ho imparato, tutto ciò che ho compreso,
tutto,
pur di non sentire l'unica cosa che c'era da sentire: la vergogna.

Un faro sparato addosso,
uno schiaffo in piena faccia,
uno sputo negli occhi.

Guarda. Guardati.

Siamo così belli quando ci riduciamo ad essere quello che siamo,
vulnerabili.
Ridursi all'essenziale è faticoso, a tratti doloroso, mai liberatorio.

Nel rendermi vulnerabile li ho amati.
Ciò che ci può liberare, forse, è la responsabilità.
E di niente posso essere responsabile se non dei miei occhi.





giovedì 23 aprile 2015

DI PONTI, DI CANOE, FARFALLE E CAVALLI

di sangue e pelle e di mille altre cose, visibili e invisibili, tutte drammaticamente possibili.

"Le parole stabili hanno la debolezza della loro stabilità.
Per ogni affermazione chiara è pronto un equivoco.

Certe parole illuminano come lampi sull'acqua. Quando vengono scritte cambiano pericolosamente natura. La scrittura sbroglia la matassa che diventa più lineare e meno veritiera.
L'esperienza, invece, è contiguità di azioni, di prospettive simultanee. Quando si agisce, si è contemporaneamente presenti a diversi livelli di organizzazione.
[...]
Le loro parole volevano essere ponti fra la pratica e la teoria, fra l'esperienza e la memoria, fra gli attori e gli spettatori, fra se stessi e gli eredi. Ma non erano ponti, erano canoe.

Le canoe lottano leggere con la corrente, attraversano il fiume, possono approdare all'altra sponda, ma non si può mai essere sicuri di come il loro carico verrà accolto ed utilizzato.
[...]
Le canoe navigano le correnti dei malintesi. Vorrebbero essere pagine stabili di libro e sono invece lettere che non sappiamo se e quando giungeranno a destinazione, né come verranno intese se verranno lette, e da chi, "

[E. Barba]

domenica 28 settembre 2014

IO AMO QUESTA DONNA #1


Lo spettacolo era iniziato da poco, in modo imprevisto, a luci ancora accese, mentre ancora si stavano abbassando le tapparelle. 
Mi piace il ronzio elettrico di quelle tapparelle. Me ne stupisco ogni volta che vado a teatro "presto". Ed ogni volta sono contenta di questo annuncio fuori dalle righe eppure, ormai, familiare.
Non l'ho vista, lo giuro. Ho solo sentito che qualcuno c'era, alla mia destra.
Emma. Come materializzata, appoggiata allo stipite della porta.
Si, materializzata. Perché lei è densa; picché essa "s'o futt'o chiummu!"

E da lì è discesa per poi salire sulla scena come sulla montagna.
Tre gradini che separano l'oggi dall'eterno, il quotidiano dall'extraquotidiano, il dentro e il fuori, il reale dal sogno ad occhi aperti.


No, non è per misantropia né superbia, è proprio che io certi viaggi, a teatro, certi incontri, voglio farli da sola. Mi sento più libera, di perdermi,  di ritrovarmi, di emozionarmi. 
Se ho invitato qualcuno mi sento in dovere di esserci, almeno un po', almeno ogni tanto e invece non mi va.
Almeno non sempre e comunque non in questo caso.
E se mi invitano è peggio, mi sento in dovere di esserci, almeno un po', almeno ogni tanto e invece non mi va.
Ed è per questo che gli ho detto una bugia.
Nessuno, Lui,  ne ha dette a bizzeffe: ha lastricato la sua vita di "astuzie" e per queste è passato alla storia mo proprio a me non volete concedere nemmeno il beneficio della legittima difesa?

Come glielo spieghi che da quando entri in quella sala non sei più la stessa?
Come glielo spieghi che avresti voluto alzarti per toccare il profilo di Polifemo che, fermo sulla scena, sembra proprio scolpito nel basalto?
Come glielo spieghi che ti commuovi fino alle lacrime davanti a Penelope ed alla sua tela, ma che più di tutto ti commuove lo stesso farsi della tela?

Finito tutto, ma tutto, finiti gli applausi, tutti!, vado via con calma, quasi dondolando, mantenendomi a distanza di sicurezza dalla gente.
Avrei potuto chiedere a Odisseo se, per caso, gli era avanzata un po' della cera che si era fatta colare nelle orecchie per non sentire il canto delle sirene.
Io, quando esco dal teatro, non amo sentire parlare.

"allora? ti è piaciuto?"
la stessa stupida volgarità di chi lo chiede dopo aver scopato!


domenica 22 luglio 2012

sabato 23 giugno 2012

VADO

sto una settimana solo con me stessa

e TORNO

Fate i bravi!

mercoledì 1 febbraio 2012

LIBRI DA ARDERE

Di quella serata all'Elfo ricordo soprattutto il freddo!
Sarà che il palco è lì, così vicino e così basso che basta un attimo di distrazione e finisci in scena.
Sarà che loro erano veramente splendidi nella loro disperazione.
Sarà che io ci metto un attimo a distrarmi e scivolare nei panni degli altri.
Era lei quella che aveva freddo più di tutti,
si scaldava nelle aule dell'università quando le aule erano ancora riscaldate,
si scaldava tra le braccia dell'assistente del professore quando ancora era tempo di pensare all'amore.
Voleva più d'ogni cosa scaldarsi, e non c'era sesso e non c'era ragionevolezza,
c'erano i libri del professore da ardere.
Libri da ardere...quali?perché?cosa è giusto salvare e cosa no in una città in guerra e sotto assedio?
Cosa val la pena sacrificare e cosa è solo combustibile per arrivare almeno a domani?

L'università è da giorni senza riscaldamento, pochi soldi e lotte intestine.
In aula magna si gela. Si sopravvive fino a pranzo poi ci si sposta nello studio del professore.
Si confida nella stufetta ed in quel minimo di effetto stalla di sette persone in un interno.
Ogni professore ha una stufetta nel suo ufficio...black-out!
Finché durano le batterie i portatili sulle ginocchia fanno un bel caldino, 
finché dura il giorno si può continuare a discutere, già...finché dura il giorno 
e si possono almeno fare le scale senza rischiare di ammazzarsi.
La seduta è stata sciolta alle sedici, per sopraggiunto buio.

En Italie, comme à la guerre!!

lunedì 4 luglio 2011

TANTE CAREZZE ED UN PUGNO

uno solo, ma ben assestato alla bocca dello stomaco:
La consapevolezza del  tempo che passa
e non si può sprecare a vivere le vite di altri.

Panta Rei diceva, prima di me e meglio di me.

E mentre tutto scorre io non mi posso permettere restare ferma
devo andare,
e devo andare verso ciò che mi rende felice.
Non verso ciò che probabilmente potrebbe rendermi serena domani;
no no, verso quello che mi fa felice adesso, qui ed ora!!!

E' stata una settimana meravigliosa:
intensa, emozionante, a tratti devastante, interessante, rilassante,
elettrizzante, illuminante.
Adesso devo riposare,
vado a nanna!




mercoledì 15 giugno 2011

GLORIA ALL'EGITTO ED A ISIDE


gloria a tutti gli dei del Pantheon Egizio

questo non è il Parnaso
non ci sono nani assatanati
non ci  sono fidi menestrello

ma lì, da qualche parte, su quel palco
IO CI SONO ;-)

(e non sono la colonna!)

http://www.youtube.com/watch?v=e-LklkcU7d4&feature=related

 

giovedì 2 giugno 2011

DORMI...E DORMI

Sono qua che cerco di smaltire l'ultimo barilotto di adrenalina
sono a buon punto, ce la posso fare!

Tre ore di sonno all'attivo
due ore e passa di spettacolo
cinque ore tra trucco prova tecnica e generale
e l'attesa...

E ci penso
e ci ripenso
e mi esalto 
e me la racconto
e gioisco
e mi commuovo

Il mio regno per un palco scenico!
il mio regno per una replica
...domani!

mercoledì 27 aprile 2011

IO AMO QUEST' UOMO #2


FILIPPO TIMI_favola
Come posso mettere al mondo un figlio senza insegnargli ad essere cattivo?
Non dico malvagio, ma almeno cattivo quel tanto che basta per pretendere di essere felice.”
[Filippo Timi]

...ecco, si!

giovedì 24 febbraio 2011

MA NON DOVEVA ESSERE UNA TRAGEDIA?


"Del come mandar l'Otello in vacca"

Il perfido Iago trama, sobilla, inganna ma ha le idee confuse...
" Otello non lo posso soffrire ma è uno serio
che Cassio ami Desdemona é sicuro,
che lei lo ami è probabile" recita infido a mezza voce

"ma"
tuona ergendosi in tutta la sua statura
"anch'io amo Cassio!!!"
"uh cazzo" rumoreggia la sala...

Desdemona (io) che fa il culo ad Otello:
"come osi mettere sullo stesso piatto della bilancia le mie parole quelle di Iago!"
otello che cheto cheto ammette:
"bhè, effettivamente, hai ragione..."

Iago che accusa,
Otello che è confuso,
Cassio che si difende,
Iago che nel frattempo fa le corna alle spalle di Otello,
Desdemona (sempre io) che insegue e minaccia Iago: "ridillo guardandomi negli occhi, se hai il coraggio!"
Iago che porta la prova del tradimento: il fazzoletto di Cassio!

Ma noooo, non era di Cassio!
Ah no?!?!? E di chi era? di Desdemona?Ahhhhhhh

Si ma non tenerlo piegato così sto fazzoletto che sembra una mutanda!

Ma allora... Era un fazzoletto o una mutanda?
Visto così sembra il perizoma di Cassio!
Ma allora ...era davvero la mutanda di Cassio?!?!

Mutanda o fazzoletto che fosse
secondo Emilia, moglie di Iago, ancella di Desdemona
qualcuno l'aveva  presa di nascosto, per forza, non ci poteva essere altra spiegazione perchè:
"Stamattina era lì, nel cestone, tra le cose da lavare!"

Colpevole o innocente Otello mi ha fatto fuori...a pugnalate!!!

L'improvvisazione è stata un successone,
non ci hanno nemmeno cacciati a scarpate dalla sala...

giovedì 3 febbraio 2011

PROVARE PROVARE PROVARE

Mi piace il teatro perchè mi pemette di provare!
Mi butto e mi trovo a fare cose che fuori direi "non sono da me".
Ed invece sono da me eccome,
sono mie!
Appartengono a quella parte di me che "non lo farebbe mai"

Ed è così che ho trovato la via di fuga (che fuga non è)
Era semplice e se vogliamo scontata:
semplicemente mi sono alzata e me ne sono andata.

Non era la via di fuga quello che dovevo cercare
ma la via d'uscita.

Una quinta immaginaria ti dice che l'uscita c'è ed è lì,
devi solo alzarti ed andare.

lunedì 31 gennaio 2011

ATTENZIO' IMPROVVISAZIO'


Sono qui da un'ora che cerco di trovare una via di fuga!

La scorsa settimana io ed il mio fido antagonista ci siamo incastrati in un'improvvisazione senza fine...
Per disperazione ho tirato in mezzo:
il mio passato da contorsionista;
l'impossibilità di distinguere tra vita e sogno;
 "quello coi bigodini" (per chi non lo avesse capito si tratta di Marzullo);
una bacchetta magica per focalizzare la volontà...
NON C'E' STATO VERSO!

Adesso sono qua che provo a piegare la storia verso un finale possibile.
E' come giocare a scacchi, devo prevedere le possibili mosse dell'avversario
perchè lui, il balordo, in questo momento (più o meno) starà facendo la stessa cosa.

"com'è che ho questa innata capacità di annodarmi su me stessa e mettermi in scacco?"

Chiedo consiglio ed ispirazione al mio fido compare Zacapa
Se non mi risponde entro due bicchieri chiudo tutto e, barcollando barcollando, vado a letto.


lunedì 24 gennaio 2011

MALAMORE


Il malamore è gramigna,
cresce nei vasi dei nostri balconi.
Sradicarlo costa più che tenerselo.
Dargli acqua ogni giono,
alzare l’asticella della resistenza al dolore
è una folle tentazione che può costare la vita.”


 

lunedì 13 dicembre 2010

domenica 24 ottobre 2010

COMPITI PER CASA

La traccia è chiara, nessuna ambiguità,
nessuna via di fuga che mi permetta di andare fuori tema.


Non posso inventare,
non posso mentire,
non posso che dire la verità.


Ogni parola, ancora non scritta ma pensata e ripensata milioni di volta, è una coltellata.
"Bambino ti pianto un coltello in gola"
disse l'uomo mentre aspettava la cena.
Alla bambina seduta al suo fianco fece tanta paura,
ma non disse niente.
Un sussulto, un brivido ghiacciato lungo la schiena, eppure non si mosse neanche.
Un baratro che si spalanca e si richiude davanti ai piedi e al domani
come un presentimento, come un macabro avvertimento.
Da brava bamina finì la sua cena.


E dopo quella ce ne furono tante altre ancora...
fino a quando non arrivò la coltellata.